Metà dicembre, ore nove di sera circa, mi suona il telefono. Numero sconosciuto, sarà il solito call center, penso. Ma siccome sono una partita iva, nel dubbio rispondo sempre. Di là sento una voce: “Pronto, Rocco Rosignoli?” “Sì buonasera,” rispondo. “Mi chiamo Luigi “Grechi” De Gregori, non so se…” Quel “non so se” viene troncato dal mio “Accipicchia, che onore! Piacere di sentirla!” Insomma, per farla breve, passiamo rapidamente al tu; Luigi aveva sentito su youtube la mia versione de “il fantasma di Tom Joad” e ne era rimasto colpito. Era andato a sentirsi un po’ di altre robe e, interessato a quel che scrivo e canto, mi ha invitato a suonare all’Asino Che Vola di Roma il 14 gennaio, nella rassegna da lui curata, intitolata “i giovani del FolkStudio”. Come se non fosse già abbastanza, dopo un giorno o due mi richiama e mi chiede se mi andrebbe di suonare anche violino e mandolino, che lui volendo avrebbe da affiancarmi un chitarrista. Che, salta fuori, è Lucio Bardi, che ha suonato in circa mille dei dischi su cui ho formato il mio gusto e il mio modo di intendere la canzone. Secondo voi, cos’ho risposto? E quindi, il 14 gennaio ho suonato a Roma, coi pezzi del mio #GiglioTigrato e un po’ di altre canzoni, accompagnato da Lucio Bardi, presentato da Luigi “Grechi” De Gregori, che mi annovera tra i “giovani” (che nel quarantatreesimo anno di nostra vita già è una cosa bella di per sé) rievocando l’atmosfera dello storico FolkStudio di Roma all’Asino Che Vola, che è uno dei live club dalla programmazione più interessante in Italia.
Autore: roccorosignoli Page 1 of 3
In preparazione alla bella serata che ci sarà all’Asino Che Vola di Roma il 14 gennaio, Luigi “Grechi” De Gregori mi ha fatto intervistare dal mitico Max Giuliani per la rivista online dedicata alla rassegna. Trovate il pdf integrale (con anche altre interviste, ai colleghi Emanuele Colandrea e a Daniele De Gregori, oltre alla rubrica “Frugando in cantina”) qui sotto.
Grazie Luigi, grazie Max; e buona lettura a tutti voi!
Episodio 3 online. Epilogo della narrazione di #GiglioTigrato, il mio ultimo disco , #undisconarrato per tutti quelli che ancora hanno voglia di ascoltare e non solo di sentire. mercoledì prossimo il disco sarà online. Le canzoni, ascoltando il #podcast, le avrete imparate a conoscere già tutte, anche nei silenzi e nei non detti. Quello che mi auguro ora è che, per ognuno di voi che le ascolterà, acquistino il loro senso personale, perché è solo così che una canzone resta viva. Buon ascolto!
Oggi è l’epoca dell’ascolto liquido e l’oggetto disco, oggetto culturale prima ancora che di consumo, ne è fortemente penalizzato. Come restituire unità al macrotesto in cui le singole canzoni acquistano il loro significato come l’ha concepito l’autore? Io ho tentato una soluzione creativa: ho costruito un podcast che narra il percorso e le idee del mio ultimo cd 💿. Tre puntate, la seconda è uscita mercoledì 23. Saranno online ogni mercoledì, e fra tre mercoledì esce online proprio il disco. Se vi va, la potete ascoltare qui:
Oggi è l’epoca dell’ascolto liquido e l’oggetto disco, oggetto culturale prima ancora che di consumo, ne è fortemente penalizzato. Come restituire unità al macrotesto in cui le singole canzoni acquistano il loro significato come l’ha concepito l’autore? Io ho tentato una soluzione creativa: ho costruito un podcast che narra il percorso e le idee del mio ultimo cd 💿. Tre puntate, la prima è uscita proprio oggi. Saranno online ogni mercoledì, e fra quattro mercoledì esce online proprio il disco. Se vi va, la potete ascoltare qui:
Visto che non so stare fermo, quest’anno ho ben pensato di tenere un corso dedicato alla storia della canzone d’autore all’Università Popolare di Parma! Se volete partecipare, questo è il programma del corso pubblicato sul sito, con tanto di costi e orario! Per chi volesse iscriversi, il link al sito è www.universitapopolare.pr.it.
Una storia breve della canzone d’autore
docente: Rocco Rosignoli.
La canzone, come forma di unità fra un testo letterario e una musica su cui intonarlo, è sicuramente stato uno dei generi musical-letterari più utilizzato in ogni epoca per emozionare e far riflettere gli ascoltatori. In epoca contemporanea, e in particolare dal secondo dopoguerra in poi, se ne afferma una concezione artistica, dai più detta “d’autore”, che ne nobilita lo status e ne mette in luce i legami con la tradizione letteraria e con quella popolare, facendone il veicolo principale per messaggi d’ogni tipo, dall’intimo al sociale, fino a quel sentimento personale che si fa anche politico.
Tracciando le origini della canzone cosiddetta “d’autore” tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, percorreremo la Storia attraverso le storie: dalla canzone classica napoletana, ai canti della prima guerra mondiale, per passare poi attraverso i canti dell’antifascismo e della Resistenza. Col dopoguerra e l’affermarsi del mercato discografico, a emergere è dapprima la figura dello
Chansonnier francese, su cui in qualche modo viene a modellarsi quella del “cantautore” italiano, figura che fino a poco tempo addietro è stata fondamentale nel panorama culturale. Il corso si avvarrà di esempi suonati e cantati dal docente e di proiezioni video e ascolti guidati.
- Le origini: la canzone d’arte e la canzone popolare
- Dalla Grande Guerra alla Guerra di Spagna: la canzone come testimonianza in presa diretta
- La Resistenza e il primo dopoguerra in Italia e in Europa: l’esempio di Bertolt Brecht
- La canzone d’arte francese degli anni ’50: Brel e Brassens
- I padri nobili dei cantautori: l’esperimento dei CantaCronache
- Le “scuole” italiane: scuola genovese e scuola milanese
- Cosa succede in America? Da Woody Guthrie a Bob Dylan
- Al seguito di Dylan: Leonard Cohen e il folk revival d’oltreoceano
- Francesco Guccini: dalla canzone impegnata all’epos del quotidiano
- Fabrizio De André: il demone della perfezione
- Gli anni ’70, epoca d’oro dei cantautori
- Un’eredità impossibile? Dal crollo del mercato discografico alla realtà odierna
Da ieri ho attivato un canale Telegram, https://t.me/roccorosignoli. Spero che questo mezzo per me nuovo mi possa consentire di mantenere un filo diretto con quella comunità di appassionati che negli anni ha deciso di seguirmi, cosa che purtroppo i social “classici” non consentono più e che il sito (www.roccorosignoli.com) non è sufficiente a fare. Se avete curiosità o richieste potete rivolgermi le vostre domande direttamente lì, finché siamo in pochi risponderò a tutti con gran piacere.
Grazie a tutti per i tanti auguri che sto ricevendo fin da prima dell’alba! Per ringraziarvi, vi dirò che per questo nuovo anno vorrei avere la costanza di fare almento un video al mese. Vedremo se con due marmocchi riuscirò a mantenere il proposito
Cominciamo con DODICI.
La scorsa primavera sono partiti alcuni interessanti progetti scolastici dedicati alla Costituzione (che, dal mio punto di vista, non è che risolva tutto, ma per fortuna che c’è). Sono stato coinvolto come musicista per cantare la costituzione ai bambini, impresa non facile… ma ne stanno sortendo alcune canzoni che mi divertono e che stanno piacendo molto. Questa, intitolata DODICI, è dedicata ai primi dodici articoli della Costituzione. È stata scritta pensando ai bambini, però cantandola dal vivo vedo che sta piacendo molto anche ai grandi. Fatemi sapere che ve ne pare!
“10 e 25” è il titolo del nuovo singolo del cantautore Rocco Rosignoli, prodotto da Sophionki Records e disponibile dalle 10.25 del 2 agosto 2024 su tutte le piattaforme di streaming, e in formato video sul canale YouTube del musicista. 10 e 25 è l’ora in cui, il 2 agosto 1980, nella sala d’attesa della stazione di Bologna Centrale, un ordigno nascosto in una valigia abbandonata esplose uccidendo 85 persone e ferendone più di 200. L’orologio della stazione fermo a quell’ora è la memoria vivente più famosa di questo agghiacciante attentato.
A quarantaquattro anni da quella strage di matrice neo-fascista, il musicista parmigiano rivisita la vicenda con una canzone che, partendo da un orizzonte intimista, allarga lo sguardo alla realtà collettiva, alla tragedia delle vittime, al dolore di chi ancora oggi non conosce la verità, e ai decenni di depistaggi, insabbiamenti e mistificazioni che hanno aggiunto dolore alla tragedia. Se per la strage infatti sono stati condannati come esecutori materiali Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, fondatori dei Nuclei Armati Rivoluzionari, braccio armato del neo-fascismo eversivo, mai è stata fatta luce sui mandanti della strage. Fioravanti e Mambro, che per la strage di Bologna si sono sempre dichiarati innocenti, hanno scontato la loro pena e oggi sono liberi.
Il videoclip che accompagna il brano, diretto da Michele Di Nicola, ritrae il cantautore, solo, con la sua chitarra, lungo una ferrovia abbandonata, prima che la scena si allarghi alla stazione di Bologna e alle tracce dello scoppio della bomba, ancora oggi memoria tangibile per chiunque si trovi a transitare per quel nodo ferroviario cruciale del nord Italia.
Rocco Rosignoli, che di recente è stato insignito del Premio Letterario Internazionale alla Carriera “Omaggio a Pasolini”, pone ancora una volta la memoria al centro della sua opera. Una memoria dolorosa, troppo spesso oscura nel nostro paese, in cui il mistero è spesso servito per nascondere terribili verità. Oggi, che le ombre del passato sono più vive che mai, la memoria è l’unica risorsa che abbiamo per contrastarle.
La canzone “10 e 25” annuncia anche l’uscita del nuovo album di Rocco Rosignoli, prevista per il prossimo autunno sotto l’egida di Sophionki Records.
Il disco, intitolato “Giglio Tigrato”, sarà interamente composto di brani originali, dopo due album in cui il cantautore si era cimentato con il repertorio politico della tradizione (“Canti Rossi”, 2020) e con la resa in italiano dei capolavori di Leonard Cohen (“Musica Straniera”, 2022).